lunedì 22 dicembre 2014

dialoghetto notturno sui massimi sistemi degli auguri di compleanno ai tempi del facebook

A- Oh ma che stronzo è il margniffo, che gli ho fatto gli auguri e manco un like s'è scomodato a cliccare

B- Dai, anch'io uguale! e aspetta, perché al mio compleanno l'ho incontrato in piazza e lui lo sapeva che giorno era, e nemmeno un Auguri smozzicato mi sono sentita

A- Bella merda da vero

B- Mh

X- Oh ma non avete capito, lui è fatto così...

A- Ok, e allora cosa gli costava mettere un like? Spende mica soldi

X- Guarda, se lo conosco un po' il suo problema non sarebbe metterne uno, o rispondere ringraziando cortesemente ad una o due persone. Il suo disagio nasce quando l'atto diventa massa molteplice indistinta di atti... io lo so che cliccare settcentcinquant volte lo stesso pulsante gli sembrerebbe un'azione meccanica, e in quanto tale se non insincera quantomeno svilita nel suo valore di riconoscimento del messaggio che ogni mittente ha ritenuto in coscienza di scrivergli. Capite?

A- Cioè si stufa?

X- No. Cioè, non è quello. Penso che lui senta la difficoltà di rispondere personal(izzata)mente a tutti quelli che gli hanno scritto, per mancanza di sinonimi e di argomenti. Che cosa puoi rispondere a cento persone che ti fanno gli auguri? La risposta giusta sarebbe la stessa per tutti, ma a lui non piace ripetersi, e allora si chiude nella sua apparente assenza di reazione. Ma sotto sotto gli fa piacere che tutta quella gente gli abbia scritto, sient' a'mme. Gente che non si aspettava, gente sul cui radar lui non pensava nemmeno di essere presente, e invece eccola lì che si scomoda per lui, per dargli un segnale, ed un segnale positivo per giunta

B- Ma meno seghe?

X- Questo a lui devi dirlo, non a me

A- Vabbè oh, però un po' stronzo comunque lo è

X- Ma se ti ho appena spiegato... bè, in fin dei conti però sì

B- Bella fra'. Shottino?

mercoledì 14 maggio 2014

Gedankenexperiment

per economisti, giurisperiti, teologi e biblisti, e semplici passanti: se io fossi provvisto di sufficienti fondi e regalassi a chiunque una cifra pari ad una frazione x del suo patrimonio, provocherei indirettamente un'inflazione istantanea pari a x, ma il potere d'acquisto non sarebbe intaccato, e in sostanza non cambierebbe nulla.
Ora, se invece di fare questo regalo a chiunque lo facessi a chiunque tranne uno, è possibile che nei suoi confronti io abbia violato il settimo comandamento ("non rubare")? eh? eh?

Postilla
l'esperimento non è così lontano dalla realtà: ogni volta che 3 persone di stretta osservanza cristiana naufragano su un'isola deserta, le condizioni essenziali sono riprodotte, ma su una scala tale per cui regalare qualcosa a "chiunque meno uno" diventa alla portata anche del più pigro raccoglitore di conchiglie; insomma se vi capita usate cautela, specie in vista dei compleanni, e in caso non dimenticate di porger l'altra guancia.

Per i curiosi dei casi di costui

Non è mai stato all'ikea
Sa di aver troppi princìpi, pochi mezzi, e nessun fine. Ha sempre la risposta pronta (in una settimana, massimo dieci giorni). Non farebbe del male a una mosca, ma nemmeno del bene: s'arrangi. Ha un'ottima salute, ma non ne gode. In genere generoso, è ragionevole ma pure cagionevole: quando non è ammalato, è ammaliato, e si è infatuato da infartuato. Da altri definito: insostenibile, pigerrimo, hopeless wannabe, pesante anche senz'adipe; ci tiene a far sapere che in realtà d'egli si può dir tutto, ma che sia basso proprio no.