Rattieni lo scudiscio, novello mio domatore, e ascolta: a che scopo vai a usar violenza su di me, che mai dolore ti ho procurato? Grande è la forza di cui dispongo, e affilati i miei denti, con cui potrei ridurti in brani, solo che fosse la mia volontà: ma nel mio cuore non alberga nequizia, bensì purezza e innocenza; come avrai inoltre notato, dispongo di un discreto intelletto, del quale non voglio far spreco. Solo la mia nascita mi ingabbia in un destino di tigre: il tuo destino, diversamente, è alla mercè del tuo arbitrio, al quale mi vo pertanto ad appellare, nella speranza di non dover ricorrere alle mie più naturali ferine doti, circostanza che nocerebbe al tuo fisico non meno che alla mia coscienza. Vorrai dunque, nei tempi e nei modi che riterrò opportuni, rivedere i tuoi propositi su me, le mie compagne, e il genere animale tutto, cogliendo così pure l'occasione per redimerti delle sofferenze che la tua professione ci ha storicamente causato?
Stordito, ristetti: più ancora che per il giusto stupore di sentirmi apostrofare così dignitosamente da un felino, fui turbato dalle sue parole; e davvero non seppi che cosa rispondere alla mia fiera domanda.
2 commenti:
succede, con google translate.
per quel che l'ho pagato, me lo faccio andar bene.
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